“Italo Svevo. Scrivere nascosto a Trieste” di Alessandro Melazzini verrà proiettato per la prima volta alla première in programma il 18 ottobre al Museo del Cinema di Francoforte, nell’ambito della Fiera del Libro, che quest’anno annovera l’Italia come paese ospite d’onore.
Una cornice prestigiosa per dare risalto alla figura di Italo Svevo, scrittore che fu quasi per tutta la vita ignorato trovando il successo solo con “La Coscienza di Zeno”, grazie anche al sostegno di James Joyce con cui aveva stretto un’amicizia e un’assidua frequentazione a Trieste. I suoi scritti hanno anticipato molti temi moderni che per l’epoca non erano di facile comprensione.
Il documentario, infatti, esplora la modernità delle sue opere, la complessità della sua personalità e dei suoi personaggi, mentre tutto si svolge nell’atmosfera suggestiva di Trieste, sua città natale.
Qual è la chiave di lettura di “Italo Svevo. Scrivere nascosto a Trieste”? Il regista, Alessandro Melazzini, risponde così:
“Credo sia raccontare la polarità di questo uomo, di questo autore. E di questa città. Italiano e tedesco, ebreo e cattolico, industriale e scrittore. Le anime di Italo Svevo sono molte, come quelle di Trieste.
Il documentario andrà in onda per la prima volta in Germania e Francia su ARTE, mercoledì 23 ottobre.
“Italo Svevo. Scrivere nascosto a Trieste” è prodotto da Alpenway in coproduzione con BR, in collaborazione con ARTE e con il sostegno di FVG Film Commission – PromoTurismoFVG.