
Erano due navi gemelle, bianche, sinuose, potenti. Le più grandi mai costruite.
Due navi femmine. Due sirene con il nome da uomo: Michelangelo e Raffaello.
La Michelangelo e la Raffaello dovevano diventare ambasciatrici, sulla rotta per New York, dello stile italiano nel boom economico degli anni 60.
I ristoranti di bordo erano cattedrali destinate a celebrare la cucina italiana con tradizione e modernità.
I maestri di cerimonia che officiavano nelle cocktail lounge erano tra i migliori barman del mondo. Le orchestre sapevano suonare melodia e swing. Nei saloni delle feste si sarebbero ballati Volare e I get a kick out of you. Che avessero un biglietto di prima, seconda o terza classe, i passeggeri sulla rotta del sole avrebbero potuto trascorre cinque giorni memorabili.
Ma fu tutto inutile. Era troppo tardi.
Il jet DC 8 dell’Alitalia vantava nel 1960 il record delle otto ore sulla rotta Roma-Milano-New York, e ormai più nessuno sceglieva la nave per andare in America.
Che fine hanno fatto gli uomini dell’equipaggio nati e cresciuti sul mare, e le donne che per anni li hanno aspettati nelle case di Liguria affacciate sul porto?
Dove sono i relitti di Michelangelo e Raffaello?
I ricordi sono impressi su pellicola 35 mm., nascosti fino a oggi in un archivio misterioso. Sono le immagini evocate dai protagonisti di questa favola agrodolce, ufficiali, marinai, mogli, passeggeri. Gli ultimi testimoni dell’epoca delle ocean liners, capaci di sorprendere e divertirci nel racconto surreale di un funerale annunciato.